UNA GRANDE E TERRIBILE
BELLEZZA – LIBBA BRAY
È il giorno del sedicesimo compleanno di Gemma. Figlia di
genitori inglesi, vive in India. è con la madre in un bazar e sta litigando con
lei perché vuole andare a Londra per debuttare. Ma quel giorno la madre muore,
il padre diviene schiavo del laudano e così Gemma viene mandata in un collegio
dove con fatica fa amicizia con Ann, educata per diventare una governante,
Felicity, trascurata dai genitori e Pippi, così bella da essere destinata a
diventare la moglie sedicenne di un avvocato col triplo dei suoi anni. Ma Gemma
ha un segreto che la segue dall'India, ha cominciato ad avere delle visioni che
il misterioso Kartik tenta di bloccare...
Primo libro della
trilogia dedicata a Gemma Doyle. Avvincente, emozionante. Gemma è una ragazza
normale, con cui è facile identificarsi. È la storia di un'amicizia al
femminile, di adolescenti che si scambiano confidenze(oggi come allora), che
capiscono che i genitori non sono perfetti, si arrabbiano, ma alla fine li perdonano.
Ragazze che non hanno bisogno di un uomo per essere felici...E poi
l'Inghilterra di fine Ottocento è così affascinante, tutta corsetti e
crinoline...
Dalle parole dell'autrice:
* Nessuno sembra rendersi conto che ormai ho sedici anni e
desidero, no, ho bisogno di andare a Londra, dove posso essere più vicina ai
musei e ai balli e a uomini maggiori di sei anni e minori di sessanta.
* Non bisogna far credere che noi dame britanniche siamo così meschine da metterci a discutere per strada. Noi parliamo solo del tempo e, quando fa brutto, fingiamo di non accorgercene.
* Posso suggerire a tutte voi di leggere? E spesso. Credetemi, è bello poter parlare di qualcosa che non riguardi le condizioni atmosferiche o la salute della regina. La vostra mente non è una gabbia è un giardino. E richiede cure amorevoli.
* "Perché ti comporti così? Perché ti tagli in quel modo?" Non ottengo risposta per un minuto buono, e alla fine penso che si sia addormentata davvero, ma poi arriva. La sua voce, così lieve che devo concentrarmi nel buio per sentirla, per sentire il pianto che sta trattenendo. "Non lo so. A volte non provo niente e ho tanta paura. Ho paura di smettere del tutto di provare qualcosa. è come se scivolassi in fondo a me stessa." Un colpo di tosse e un fruscio. "E allora devo provare qualcosa."
* Non so ancora che cosa significhi avere il potere. Ma di sicuro dev'essere qualcosa del genere e penso di cominciare a capire il motivo per cui quelle donne in passato dovevano nascondersi nelle grotte. Perché i nostri genitori, gli insegnanti e i corteggiatori pretendono da noi che ci comportiamo in modo adeguato e prevedibile. Non lo fanno per proteggerci, ma perché ci temono.
* Ho visto il buio muoversi e gridare.
* Non bisogna far credere che noi dame britanniche siamo così meschine da metterci a discutere per strada. Noi parliamo solo del tempo e, quando fa brutto, fingiamo di non accorgercene.
* Posso suggerire a tutte voi di leggere? E spesso. Credetemi, è bello poter parlare di qualcosa che non riguardi le condizioni atmosferiche o la salute della regina. La vostra mente non è una gabbia è un giardino. E richiede cure amorevoli.
* "Perché ti comporti così? Perché ti tagli in quel modo?" Non ottengo risposta per un minuto buono, e alla fine penso che si sia addormentata davvero, ma poi arriva. La sua voce, così lieve che devo concentrarmi nel buio per sentirla, per sentire il pianto che sta trattenendo. "Non lo so. A volte non provo niente e ho tanta paura. Ho paura di smettere del tutto di provare qualcosa. è come se scivolassi in fondo a me stessa." Un colpo di tosse e un fruscio. "E allora devo provare qualcosa."
* Non so ancora che cosa significhi avere il potere. Ma di sicuro dev'essere qualcosa del genere e penso di cominciare a capire il motivo per cui quelle donne in passato dovevano nascondersi nelle grotte. Perché i nostri genitori, gli insegnanti e i corteggiatori pretendono da noi che ci comportiamo in modo adeguato e prevedibile. Non lo fanno per proteggerci, ma perché ci temono.
* Ho visto il buio muoversi e gridare.
* Io cambio il mondo e il mondo cambia me.
* Non è che facciamo quello che vogliamo, è che abbiamo il permesso di volere.
* Oh, Gemma, come potevo dirti ciò che avevo fatto? è la maledizione delle madri, sai? Non siamo preparate all'intensità dell'amore verso i nostri figli, a quanto vorremmo essere perfette per poterli proteggere.
* Non possiamo vivere sempre nella luce. Devi prendere con te tutta la luce che hai e portarla nelle tenebre.
* Ho sentito dire che Dio sta nei particolari. E lo stesso vale per la verità. Se si tralasciano i dettagli e ci si ferma solo alle apparenze, si può condannare chiunque.
* Per certi aspetti, la madre che ricordo era un'illusione pari alle foglie che trasformavamo in farfalle durante il nostro primo viaggio nei regni. Devo lasciarla andare se voglio accettare la madre che sto scoprendo adesso. Una madre capace di uccidere, ma pronta a combattere le tenebre per tornare ad aiutarmi. Una donna spaventata, un membro potente di un antico Ordine. Ancora adesso non sono sicura di voler sapere la verità. Sarebbe così facile rifugiarsi nella comodità di quelle illusioni e restarvi aggrappata. Ma non lo farò. Cercherò di fare spazio alla realtà, alle cose che posso toccare e annusare, assaporare e sentire: abbracci, lacrime e rabbia, delusione e amore, la strana sensazione che ho provato quando Kartik mi ha sorriso davanti alla sua tenda e le mie amiche mi hanno preso per mano dicendo che sì, mi avrebbero seguito...La cosa più reale di tutte è che io sono Gemma Doyle. E sono ancora qui. E per la prima volta da molto tempo, ne sono molto riconoscente.
* Con voce profonda e vibrante il pastore ci racconta della bellezza di Pippi e della sua inesauribile bontà. Non riconosco questo sbiadito ritratto di ragazza. Vorrei alzarmi e rendere piena testimonianza di ciò che lei era: la Pippi che sapeva essere vanesia, egoista e innamorata delle proprie illusioni romantiche; la Pippi che era anche coraggiosa, determinata e generosa. Ma anche se le raccontassi, tutte queste cose non basterebbero a definirla appieno. Non è possibile conoscere una persona fino in fondo. Ecco perché la cosa più pericolosa del mondo è fidarsi di qualcuno a priori, sperando che lui faccia lo stesso con te. è un equilibrio estremamente precario ed è sorprendente che tutti lo facciamo. Eppure...
* Il perdono...mi aggrapperò a quel fragile frammento di speranza, lo terrò con me, ricordando che in ciascuno di noi albergano il bene e il male, la luce e la tenebra, la felicità e il dolore, la scelta e il rimpianto, la crudeltà e il sacrificio. Ciascuno di noi è un chiaroscuro, un pezzetto di illusione che lotta per emergere in qualcosa di solido, di reale. Dobbiamo perdonarci tutto questo. Io devo ricordare di perdonare me stessa. Perché bisogna affrontare tantissimo grigio. Non si può vivere costantemente nella luce.
* Non è che facciamo quello che vogliamo, è che abbiamo il permesso di volere.
* Oh, Gemma, come potevo dirti ciò che avevo fatto? è la maledizione delle madri, sai? Non siamo preparate all'intensità dell'amore verso i nostri figli, a quanto vorremmo essere perfette per poterli proteggere.
* Non possiamo vivere sempre nella luce. Devi prendere con te tutta la luce che hai e portarla nelle tenebre.
* Ho sentito dire che Dio sta nei particolari. E lo stesso vale per la verità. Se si tralasciano i dettagli e ci si ferma solo alle apparenze, si può condannare chiunque.
* Per certi aspetti, la madre che ricordo era un'illusione pari alle foglie che trasformavamo in farfalle durante il nostro primo viaggio nei regni. Devo lasciarla andare se voglio accettare la madre che sto scoprendo adesso. Una madre capace di uccidere, ma pronta a combattere le tenebre per tornare ad aiutarmi. Una donna spaventata, un membro potente di un antico Ordine. Ancora adesso non sono sicura di voler sapere la verità. Sarebbe così facile rifugiarsi nella comodità di quelle illusioni e restarvi aggrappata. Ma non lo farò. Cercherò di fare spazio alla realtà, alle cose che posso toccare e annusare, assaporare e sentire: abbracci, lacrime e rabbia, delusione e amore, la strana sensazione che ho provato quando Kartik mi ha sorriso davanti alla sua tenda e le mie amiche mi hanno preso per mano dicendo che sì, mi avrebbero seguito...La cosa più reale di tutte è che io sono Gemma Doyle. E sono ancora qui. E per la prima volta da molto tempo, ne sono molto riconoscente.
* Con voce profonda e vibrante il pastore ci racconta della bellezza di Pippi e della sua inesauribile bontà. Non riconosco questo sbiadito ritratto di ragazza. Vorrei alzarmi e rendere piena testimonianza di ciò che lei era: la Pippi che sapeva essere vanesia, egoista e innamorata delle proprie illusioni romantiche; la Pippi che era anche coraggiosa, determinata e generosa. Ma anche se le raccontassi, tutte queste cose non basterebbero a definirla appieno. Non è possibile conoscere una persona fino in fondo. Ecco perché la cosa più pericolosa del mondo è fidarsi di qualcuno a priori, sperando che lui faccia lo stesso con te. è un equilibrio estremamente precario ed è sorprendente che tutti lo facciamo. Eppure...
* Il perdono...mi aggrapperò a quel fragile frammento di speranza, lo terrò con me, ricordando che in ciascuno di noi albergano il bene e il male, la luce e la tenebra, la felicità e il dolore, la scelta e il rimpianto, la crudeltà e il sacrificio. Ciascuno di noi è un chiaroscuro, un pezzetto di illusione che lotta per emergere in qualcosa di solido, di reale. Dobbiamo perdonarci tutto questo. Io devo ricordare di perdonare me stessa. Perché bisogna affrontare tantissimo grigio. Non si può vivere costantemente nella luce.
Internet:
Il sito dell'autrice: http://libbabray.com/
Dati tecnici:
Libba Bray, Una grande e terribile bellezza (A Great and
Terrible Beauty), Elliot Edizioni, pagine 450
ISBN 9788861920392
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