lunedì 28 marzo 2011

Red - Kerstin Gier

2 commenti
More about RedIncipit: Mentre lei si buttava in ginocchio e scoppiava a piangere lui cominciò a guardarsi intorno. Come aveva previsto, il parco a quell'ora era deserto. Il jogging non era ancora di moda e per i barboni che dormivano sulle panchine coperti solo da un giornale faceva ancora troppo freddo.
Avevo letto di questo nuovo romanzo sulla rivista Il libraio e mi aveva incuriosita. Ne ho atteso l'uscita e l'ho subito acquistato.
Devo dire che sono stata soddisfatta dell'acquisto.  L'idea è molto carina: Gwendolyn è una quasi diciassettenne nata in una famiglia molto particolare nella quale di generazione in generazione nasce un portatore del gene-viaggiatore nel tempo. In realtà, in base ai calcoli, non è lei la prescelta, il "rubino rosso" che chiuderà il cerchio dei dodici, bensì la cugina Charlotte la quale, sin da piccolissima, è stata addestrata per i futuri viaggi temporali nel passato.
Ma la sorte ha voluto che invece il vero rubino fosse proprio Gwenny la quale non ha la benchè minima idea di come si svolgano tali gite nel passato e si ritrova catapultata per ben tre volte in epoche alle quali non riesce a dare una giusta collocazione. I  viaggi durano poco, al massimo qualche ora, ma l'amica Leslie le suggerisce di raccontare tutto alla madre e di farsi assistere in questa nuova avventura che potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto pericoloso.
Il centro della storia consiste nel fatto che due precedenti viaggiatori: Lisa e Paul, hanno rubato il cronografo che gestisce i viaggi temporali e che racchiude una goccia del sangue dei vari prescelti che via via si sono succeduti nel tempo (saranno dodici in tutto per chiudere il cerchio).
Viene trovato un secondo cronografo gemello, ma, per far sì che il cerchio di sangue si chiuda, occorrerà viaggiare nelle giuste epoche, incontrare i vari viaggiatori e chiedere loro un nuovo campione di sangue.
Di questo compito saranno incaricati gli ultimi due viaggiatori.
Gwendolyn così sostituisce Charlotte ed accompagnerà Gideon (bello e altrettanto arrogante) nei viaggi temporali alla ricerca degli ultimi campioni di sangue.
Ma durante questi viaggi incontrano Lisa e Paul i quali cercano di metterli in guardia spiegando loro che non devono portare a termine il loro compito poichè il segreto che racchiude il cronografo è qualcosa di malvagio e che dietro tutto questo c'è il misterioso conte di Saint Germain, un uomo inquietante che Gwendolyn ha da poco conosciuto facendo un salto alla fine del '700.
Il primo episodio (si tratta infatti di una trilogia) è una sorta di prologo. Molto carino, scorrevole, divertente e pieno di sorprese. L'ho letto in breve tempo e non vedo l'ora di avere tra le mani il prossimo ossia "Blue".
Molto piacevoli le descrizioni degli abiti che via via Madame Rossini, confeziona per i due viaggiatori a seconda dei luoghi e delle epoche in cui vengono spediti.
Consigliato a chi ama il genere

Condividi

domenica 27 marzo 2011

La regola del buio - Greg Iles

2 commenti
More about La regola del buioEve Sumner comparve il primo giorno d’autunno. Non il primo giorno ufficiale - non c’era niente di ufficiale in Eve – ma il primo giorno in cui l’aria si fece più fresca e andò a insinuarsi nella camicia di John Waters come se non l’avesse indosso.
John Waters è un uomo rispettabile e rispettato dalla comunità in cui vive, si guadagna da vivere studiando i luoghi nei quali potrebbero esserci delle sacche di grezzo e conduce una vita agiata e serena.
E’ un uomo in gamba, ha una bella famiglia, la moglie Lily e la figlia Annelise lo adorano e la vita scorre tranquilla nella loro casa a Lington Hill.
Tutto questo finchè un giorno non appare in città la bella agente immobiliare Eve Sumner, donna sensuale e davvero interessante. Ma la cosa che sconvolge John è un gesto, una parola mimata dalle labbra di Eve e rivolta a lui. La parola è “presto”, poche lettere che la sua ex fidanzata, morta dieci anni prima, gli diceva sempre prima di separarsi.
Ma chi è dunque quella donna? Qualcuno trama per far vacillare la salute mentale di John o c’è dietro qualcosa di più spaventoso?
L’idea che sta dietro questo romanzo è davvero intrigante e ti tiene dall’inizio col fiato sospeso. Poi forse la storia si stiracchia arrivando un po’ ai limiti del paradossale.
Il libro si fa leggere, è scritto in maniera scorrevole, i luoghi ed i personaggi descritti diventano familiari e, anche dopo aver finito il romanzo, ci sembra di essere ancora a casa di John o nell’ufficio del socio, Cole.
Forse Iles doveva concludere la storia un centinaio di pagine prima con un finale un po’ più inquietante, ma è solo un mio parere.
Devo dire che mentre leggevo mi sono ritrovata ad attorcigliarmi col dito una ciocca di capelli…e mi sono presa una strizza!!!…che c’è di strano direte voi? Beh! Vi sfido a leggere il libro e poi capirete senza alcun dubbio…

Condividi

lunedì 21 marzo 2011

La cacciatrice della notte - Jeaniene Frost

0 commenti
More about La cacciatrice della notteIncipit: M'irrigidii vedendo i lampeggianti rossi e blu dietro di me, perchè non avrei mai potuto fornire una spiegazione sul carico che portavo sul retro del pick-up. Accostai e, mentre lo sceriffo si avvicinava, trattenni il respiro.
Cat (o Cathrine, a seconda delle circostanze) è una studentessa universitaria al primo anno, nonchè una persona particolare: nata dopo una violenza subìta dalla madre ad opera di un vampiro, è per metà umana e per metà succhiasangue. In realtà tutte le sue funzioni sono umane, ma ha una grande forza ed agilità e quando si arrabbia i suoi occhi si illuminano di verde.
Per vendicare la il dolore della madre, sin da adolescente, caccia e uccide i vampiri: li adesca nei locali fingendosi una ragazza facile e poi li pugnala al cuore con degli stiletti di legno contenenti un'anima d'argento. Tutto fila liscio finchè un giorno incontra Bones, un vampiro cacciatore di taglie che uccide altri vampiri. I due concludono un accordo, lui l'allena e la istruisce per lavorare in coppia.
Naturalmente Cat e Bones si innamorano, ma Cat dovrà sacrificare alla fine il suo amore per proteggere Bones da chi vorrebbe ucciderlo.
Carino, ma ho avuto la sensazione di leggere una rivisitazione un tono sotto dei libri della Hamilton.
Cat cambia carattere troppo rapidamente, da verginella che arrossisce diventa una wonder woman anche un pò sboccata.
Il soprannome che le appioppa Bones ("micetta") è troppo sdolcinato e fra i due l'amore esplode e si rivela troppo in fretta per i miei gusti.
Darei un 6 come voto.

Condividi

martedì 1 marzo 2011

La romana - Alberto Moravia

0 commenti
More about La romanaIncipit: A sedici anni ero una vera bellezza. Avevo il viso di un ovale perfetto, stretto alle tempie e un pò largo in basso, gli occhi lunghi, grandi e dolci, il naso dritto in una sola linea con la fronte, la bocca grande, con labbra belle, rosse e carnose, e, se ridevo, mostravo denti regolari e molto bianchi.
Inizia così Adriana, descrivendo sè stessa, fisicamente per poi passare a narrare la sua storia, gli eventi che l'hanno condotta a divenire una prostituta. Eventi che lei stessa subisce passivamente e senza ribellarsi.
Innamoratasi di Gino, autista di una ricca famiglia di Roma, porta avanti i suoi sogni di matrimonio e di famiglia felice tra le mura di una piccola casetta da mettere su insieme al suo amato.
Ma la scoperta che farà circa il suo fidanzato la costringerà a mettere fine ai suoi sogni e così, dall'oggi al domani, forse spinta dai progetti della madre, decide che mai più amerà qualcuno ed userà il suo corpo per sedurre e guadagnare.
Adriana in fondo è una buona, non odia nessuno e giustifica tutto il male che le viene fatto. E' forse questo suo modo di essere che la porta a fare la vita che fa ed a subire passivamente tutto ciò che accade.
Tanti sono i personaggi che entrano in breve tempo nella vita e nelle stanze della protagonista, la quale, nonostante il mestiere che svolge, rimane pur sempre povera.
La cosa che mi piace di Moravia è il modo in cui scandaglia la psiche di tutti i personaggi, gli umori, gli stati d'animo. Il romanzo scorre lento, senza tanti avvenimenti che destino particolarmente l'attenzione del lettore, il quale è spinto ad andare avanti per la commiserazione che prova nei confronti di Adriana e nella speranza di vedere finalmente un pò di luce, qualcosa di buono nella sua triste esistenza.
*A me, nata nella casa dei ferrovieri, quella villetta faceva lo stesso effetto che, probabilmente, agli abitanti della villetta, da me così invidiati, le dimore più ricche e più grandi dei quartieri agiati della città. Così ciascuno mette il proprio paradiso nell'inferno degli altri.
*Io, tutte le volte che sono stata offesa, e lo sono stata spesso per la mia povertà, ingenuità e solitudine, ho sempre provato il desiderio di scusare l'offensore e dimenticare al più presto l'offesa. Se qualche mutamento avviene in me, in seguito all'offesa, esso non si verifica nel mio contegno o nel mio aspetto esteriore, bensì più profondamente, nel mio animo che si richiude sopra se stesso come una carne sana e sanguigna che ha ricevuto una ferita e provvede al più presto a rimarginarla. Ma le cicatrici rimangono; e questi mutamenti quasi inconsapevoli dell'animo sono sempre definitivi.
*PEr un poco stetti con gli occhi spalancati, al buio, senza pensare nulla. "Sono una puttana", dissi alla fine ad alta voce, per vedere che effetto mi faceva. Mi parve che non mi facesse nessun effetto e, chiusi gli occhi, quasi subito mi addormentai.


Condividi

Ultimi commenti

 

TUTTELELETTURE Copyright © 2011 Design by Ipietoon Blogger Template | web hosting