mercoledì 27 giugno 2012

LA TESTIMONE DEL FUOCO - Lars Kepler


Non conoscevo Lars Kepler ed è stato grazie al passaparola che sono stata spinta a leggere questo romanzo. Sono convinta che il passaparola entusiastico dei lettori sia la via migliore per trovare dei romanzi davvero interessanti.
Questo thriller, ambientato in Svezia, mi è piaciuto sin dall’inizio, anche se i personaggi erano tanti già dalle prime pagine, e facevo un po’ di fatica a ricordare da subito chi fosse cosa, l’effetto ottenuto è stato perfetto, perché è stato un po’ come trovarsi all’improvviso catapultati nel bel mezzo di un avvenimento in pieno corso, con tutti i protagonisti presenti. Insomma molto realistico perché, se posso permettermi l’esempio, quando si arriva ad una festa dove non si conosce nessuno non è che le persone ci vengono presentate poco alla volta giusto per non confonderci le idee. Infatti, giunti alla festa, ci verranno presentate tante persone e, via via, durante il suo svolgimento, ci faremo un’idea su ciascuno di loro, man mano che li sentiremo parlare o li osserveremo.
Così Kepler ci porta a Birgittagarden, una casa di accoglienza per ragazze problematiche. Qui, durante la notte, la giovane Miranda è stata assassinata e il suo cranio è stato sfondato selvaggiamente. Miranda giaceva sul letto e con le mani si copriva gli occhi.
Ma Miranda non è l’unica vittima, infatti, a distanza di pochi minuti si scopre anche il corpo dell’infermiera che era di turno, Elisabet, moglie di Daniel, lo psicologo delle ragazze. Il suo corpo viene rinvenuto nella grande lavanderia e il modus operandi del killer è lo stesso.
Il commissario della polizia criminale, Joona Linna, viene inviato sul luogo solo in veste di osservatore in quanto è per lui in corso un’indagine disciplnare.
Ma il poliziotto dagli occhi di ghiaccio non riesce a rimanere in disparte, soprattutto quando si scopre che Vicky, una delle ospiti della casa, è fuggita in piena notte con degli abiti insanguinati mentre sotto il suo cuscino viene rinvenuto un martello ancora luccicante di sangue.
Vicky fugge e, nel farlo, ruba un’auto all’interno della quale si trovava Dante, un ignaro bimbetto di quattro anni che la madre aveva lasciato solo per qualche secondo per via di un bisogno impellente.
Ma che fine avranno fatto i due fuggiaschi? Sono morti in fondo al  fiume o cosa? E perché Vicky avrebbe ucciso le due donne?
Ma soprattutto chi è la donna che chiama continuamente la polizia dicendo di aver visto il fantasma di Miranda e di conoscere l’arma del delitto?
Un romanzo che si fa leggere quasi tutto d’un fiato (dico quasi perché le pagine sono tante), molto avvincente, con personaggi ben caratterizzati.
Il finale lascia presagire ad un seguito che però non ha a che fare con la storia appena conclusasi, bensì con un caso passato seguito da Joona Linna.
Davvero una bella scoperta.

1 commenti:

HermioneGinny ha detto...

Molto bella l'immagine della festa :) !!!

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