giovedì 18 novembre 2010

Spes ultima dea - Danila Comastri Montanari

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More about Spes, ultima deaIncipit: La grande Domus era addobbata a festa per il banchetto del nuovo Console. Di fatto, Paolo Metronio avrebbe ricoperto la prestigiosa carica soltanto qualche mese…
Uno strano omicidio scuote la tranquillità della vita del Senatore Stazio. Antonio Felice (un affarista) viene ucciso da una figura incappucciata mentre indossa gli abiti del senatore uscendo dalla sua portantina presa appunto dallo stesso in prestito.
Qualcuno ha commesso quindi un errore? Forse era egli, Publio Aurelio Stazio, il bersaglio dell’assassino?
Intanto che il nostro senatore inizia le sue indagini, il suo vecchio amico Marco Valerio Cepione, comandante delle legioni d’Oriente, cerca di affibbiargli come moglie la sorella Gaia Valeria, ma per fortuna il nostro eroe riesce a tirarsi fuori dall’impiccio. Ecco infatti un passo del testo: – prima devi assolutamente dirmi che cosa hai fatto a Valeria:diventa livida solo a sentirti nominare.
- Abbiamo avuto un tranquillo scambio di idee sul matrimonio – spiegò il senatore - quello in questione era il nostro e lei ha scoperto che non vi aspiravo.
Proseguono le indagini e, via via che Stazio interroga i vari sospettati, comincia a farsi l’idea che non fosse lui la vittima predestinata, ma che qualcuno volesse eliminare proprio Antonio Felice cercando di sviare le indagini.
Naturalmente anche questa volta giungeremo a scoprire chi sia il colpevole, ma certo non voglio anticiparlo.
In questo episodio il nostro senatore fa un po’ troppo il cascamorto a mio parere…di solito ha sempre un comportamento molto signorile ed orgoglioso, ma in quest’avventura l’ho trovato eccessivamente attratto dal gentil sesso in ogni occasione, anche la meno adatta.
Castore merita qualche bacchettata per il comportamento tenuto nei confronti del suo Domine e Paride m’è parso un po’  ingenuotto, va bene la rettitudine, ma è un po’ troppo impacciato nelle questioni di donne!
Nonostante tutto le indagini di Publio Aurelio Stazio sono sempre una lettura piacevole e appassionante e sono pronta per la prossima storia!
Alcuni passi dal testo:
*Ah, quasi dimenticavo…è arrivato un messaggio per te – disse Castore – Leggilo con attenzione, è della tua promessa sposa, o della tua futura vedova, se preferisci.

*A pensar male non si compiacciono gli Dei, però spesso ci si azzecca

*”Sotto il consolato di Tiberio Claudio Druso Nerone e Publio Aurelio Stazio…non suonerà male sui libri di storia” pensò il senatore


domenica 14 novembre 2010

L'agenzia dei desideri - Dominique Mainard

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More about L'agenzia dei desideriProtagonista di questa particolarissima storia è una donna trentacinquenne di nome Delphine.
Delphine è titolare dell’agenzia “Per voi” e qui si occupa (almeno in teoria) di esaudire i desideri (anche quelli più strani) dei suoi clienti.
Sembrerebbe quindi di imbattersi in una storia dolce e mielosa, non fosse altro che Delphine è una donna cinica, che non crede nell’amore e nei buoni sentimenti ed il cui unico propulsore è il denaro.
I desideri che lei esaudisce sono i più disparati: finge di essere la moglie defunta di qualcuno o la nipote assente di qualcun altro un tot di volte a settimana, oppure la dama di compagnia di un omosessuale malato, oppure affitta ad una coppia sterile il figlio della sua unica dipendente, coppia alla quale, ad un certo punto decide di affittare il proprio utero (senza che la scienza ci vada di mezzo dato che “l’impianto” del seme avviene attraverso rapporti sessuali col marito della coppia stessa) senza alcuno scrupolo di coscienza.
Ad un certo punto della storia compare però Jones, gigolò ed ex compagno di Adorno, l’omosessuale del quale Delphine era stata dama di compagnia nonché trascrittrice delle pagine e pagine di pensieri dedicati appunto al gigolò e racchiusi in piccoli quaderni dalla copertina viola.
Jones vuole che Delphine trascriva per lui quelle pagine e che le integri con le parti mancanti che di certo lei conosce.
Accade così un piccolo miracolo, Delphine, senza capire come e perché, si innamora di Jones e, nel trascrivere i quaderni, li integra con la sua presenza, la presenza di una Delphine, dolce, affettuosa, desiderata e desiderabile, quella che in fondo lei avrebbe voluto essere.
All’inizio del romanzo si legge: Devo confessare una cosa: pensavo che tutto fosse blindato, inviolabile, mi credevo fatta di un’altra stoffa, un’altra carne. Sono stata orgogliosa o forse sono stata ingenua. …non avrei mai pensato di diventare cliente di me stessa….Madame Derovitsky, che amava i proverbi, avrebbe sicuramente detto che il castigo riflette sempre il peccato.
Buona parte della storia è cruda e triste sebbene “tristemente realistica. Ciò che il lettore insegue e ricerca, pagina dopo pagina, è un briciolo di umanità nei gesti di Delphine e, poco alla volta, la vera Delphine viene fuori e ci racconta quella che avrebbe voluto essere.
Una storia apprezzabile e una lettura scorrevole.

lunedì 8 novembre 2010

Cui prodest? - Danila Comastri Montanari

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Roma, inverno dell'anno 46 dopo Cristo. Un efferato assassino si accanisce sugli schiavi della domus di Publio Aurelio. È un sicario crudele, intelligentissimo, senza pietà. I suoi obiettivi prediletti sono gli omosessuali, ma, di tanto in tanto, non disdegna neppure vittime eterosessuali.
Chiamato a investigare, gli unici indizi che Publio Aurelio riesce a raccogliere sulla scena del crimine sono un'orma insanguinata a forma di ricciolo e una pedina di latrunculi, gli antichi scacchi romani. Davvero poco per intuire un movente, seguire una pista, identificare un colpevole. Publio Aurelio, però, non ha scelta: deve giocare il tutto per tutto e smascherare l'assassino prima che torni a colpire per l'ennesima volta.
In questo episodio Publio Aurelio dimostra un grande attaccamento agli schiavi che vivono in casa sua, si sacrifica per loro e arriva addirittura a travestirsi ed andare a lavorare in condizioni difficilissime pur di arrivare all’assassino.
E’ molto toccante la considerazione che viene fatta circa il rapporto tra padroni e schiavi di un tempo remoto in cui costoro trascorrevano insieme tutta la loro esistenza e si veniva a creare un rapporto quasi familiare tra i servitori ed il proprio padrone. Ai tempi di Aurelio, invece, gli schiavi vengono ceduti e acquistati di continuo e ciò porta ad una totale impersonalità del rapporto e alla mancanza di attaccamento tra gli uni e gli altri. Insomma la Comastri Montanari fa un parallelismo col mondo del lavoro attuale nel quale i rapporti di lavoro si riducono a mere collaborazioni, meri contratti di “do ut des” senza alcuna anima.
Ma tornando alla nostra storia, dopo aver valutato mille diverse possibilità, naturalmente il nostro Senatore giungerà ad una conclusione. Molto interessante il rapporto di odio-amore con la sua nuova schiava, Delia, donna ribelle e indipendente. E che dire di Scapola? Il nuovo giardiniere terrore di tutte le aiuole?
Infine in questa avventura incontreremo anche Fedro e assisteremo ad una lettura pubblica delle sue favole, lettura proposta e patrocinata dallo stesso Senatore Stazio.

martedì 2 novembre 2010

La biblioteca dei libri proibiti - John Harding

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More about La biblioteca dei libri proibitiFlorence vive insieme al fratellino Giles nella grande dimora di Blithe insieme alla servitù dopo la morte dei genitori e sotto il controllo tutoriale dello zio, il quale, però, non si fa mai vivo presso l'immensa e cupa dimora.
Da autodidatta, Flo impara a leggere recandosi di nascosto presso la ricchissima biblioteca del palazzo. I suoi mille stratagemmi per non farsi scoprire funzionano sempre e,da ultimo, la giovane ha scoperto un nascondiglio perfetto presso una delle torri della vecchia costruzione.
Il tranquillo tran tran della vita di Florence, però, viene ad essere sconvolto prima dalla frequentazione impostale dalla governante del giovane e malaticcio vicino di casa Theo Van Hoosier e poi dall'arrivo di una istitutrice, la signorina Withacker, la quale, però,ha breve vita poichè muore accidentalmente durante una gita in barca sul lago adiacente alla tenuta.
In realtà col tempo, Theo diventa grande amico di Florence e Giles e le sue visite sono sempre attese e gradite,soprattutto da quando, in sostituzione della vecchia istitutrice, è apparsa la Signorina Taylor, donna dai modi molto sospetti.
Florence sente che la Taylor è morbosamente attaccata al suo fratellino e teme possa rapirlo. Via via che passano i giorni Florence si convince sempre di più che l'istitutrice sia l'incarnazione di uno spirito malvagio, tanto che vede la sua immagine su tutti gli specchi, quasi fosse lì per spiarla. A questo punto decide quindi di intervenire, ma in che modo...? Questo non lo svelerò.
Ho trovato la lettura di questo libro molto avvincente. Fino alla fine si cerca di capire dove stia il bene e dove il male. Mi ha ricordato parecchio "Il giro di vite" di Hanry James, ovviamente trattato con ritmi narrativi più attuali. Molto originali i vocaboli che Flo inventava di sana pianta per imitare Shakespeare.
Alcuni passi dal testo:
* Mattinavo in biblioteca e pomeriggiavo nella torre
* Lo avevo giudicato dalle apparenze, me lo ero immaginato come una specie di spilungone invertebrato che si sarebbe piegato in due senza la sua camicia inamidata a tenerlo dritto. Così quel giorno...provai di malavoglia una certa ammirazione per lui quando lo vidi farsi strada tra i mucchi di neve. Una devozione accanita e canina verso di me, compresi, che valeva molto di più dei suoi versi scadenti

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