lunedì 31 maggio 2010

Polvere e Sangue - Brian Freeman

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Quella notte d'estate, l'aria sembrava trattenere il respiro. Tutto era immobile, come in attesa del temporale che di lì a poco si sarebbe abbattuto sui boschi e sul lago. Come se anche il mondo circostante si preparasse all'inevitabile, alla tragedia che avrebbe cancellato un'esistenza e, con lei, la spensieratezza dell'adolescenza. Una notte in cui nel fango si sarebbero mescolati dolore e desiderio, sangue e sudore. Quel 4 luglio del 1977, Laura Starr fu picchiata a morte con una mazza da baseball. Forse non sarebbe successo se Laura avesse dato più peso alle lettere anonime, piene di minacce oscene, che riceveva da più di due mesi. Forse sua sorella Cindy avrebbe potuto proteggerla, se non l'avesse lasciata sola per appartarsi con il fidanzato, Jonathan Stride. E forse il caso sarebbe stato risolto se quest'ultimo, all'epoca diciassettenne, non si fosse lasciato sfuggire il principale indiziato, con il quale si era ritrovato faccia a faccia. Invece la morte di Laura è rimasta un mistero. E a distanza di trent'anni Stride, ormai affermato detective, se la porta ancora dentro come un peso sulla coscienza. Una ferita che si riapre quando in città compare una giornalista che sostiene di essere stata la migliore amica di Laura ai tempi del liceo e di voler scrivere un libro sulla vicenda perché è entrata in possesso di una nuova prova. La riapertura del caso spaventerà qualcuno che farà di tutto pur di tenere sepolti i propri segreti.
Incipit: 4 luglio 1977. Sono arrivata a casa verso mezzanotte. Dal vicinato provenivano ancora fischi e scoppi di fuochi artificiali.
E’ il primo libro che leggo di quest’autore e devo ammettere che mi ha piacevolmente sorpresa!
Si tratta naturalmente di un Thriller, come si evince dal titolo e dalla copertina. La particolarità sta nel fatto che alla fine di ogni capitolo assistiamo ad un colpo di scena, o meglio, alla rivelazione di un tassello in più da aggiungere al mosaico. In tal modo noi lettori affianchiamo il detective Stride e, via via che aggiungiamo un pezzo al puzzle, giungiamo anche noi alle sue stesse conclusioni (che bravi!!!)
Molto piacevole anche il continuo variare dei capitoli. Dal presente al passato, dalla realtà al diario di Cyndi.
Personaggi difficili, mentalmente disturbati, all’apparenza normali, in una piccola cittadina qualunque, bigotta e perbenista.
Darei un bel 7 e mezzo/ 8

“…La saggezza è propria dell’innocenza e dell’esperienza, tenente. Solo il tempo che sta in mezzo ci provoca dei problemi”

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mercoledì 26 maggio 2010

Morituri te salutant - Danila Comastri Montanari

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Ero davvero curiosa di leggere questa seconda avventura del nostro Publio Aurelio Stazio, Senatore dell’antica Roma e, anche questa volta non sono rimasta delusa!
In questo episodio Publio Aurelio si trova costretto, pur aborrendo la violenza sugli spalti, ad assistere ai giochi dei gladiatori per non fare un torto all’Imperatore Claudio.
Durante un combattimento, però, uno dei gladiatori più acclamati, Chelidone, muore ancora prima di iniziare il suo duello col gladiatore Quadrato, un poveraccio finito nell’arena per delitti mai commessi e che si dava ormai per spacciato.
Convocato dallo stesso Imperatore Claudio (antico maestro di lingua etrusca di Aurelio), il Senatore Stazio viene insignito di un potere speciale per svolgere le indagini in piena libertà in tutta l’Urbe.
Coinvolti in questo caso avremo: la giovane e bella mima Nissa, pronta a tutto pur di avere fama e successo e grande ammaliatrice di folle; la guerriera Arduina, ex principessa britanna ora gladiatrice; il lanista Aufidio; il medico Crisippo; i gladiatori Ercole, Gallico, Quadrato ed Eliodoro; il famoso avvocato Sergio Maurico e la spudorata sorella Sergia; inoltre vedremo apparire l’enigmatica figura di Flaminia (non svelo chi sia) ed assisteremo alle avventure amorose di Paride (contabile del Senatore) e alle mille avventure e uscite di genio di Castore; per non tralasciare i problemi di coppia di Pomponia e Servilio (divertentissime le scene).
Incipit: Il senatore Publio Aurelio Stazio sedeva rigido e un po’ teso, accanto al cavalier Tito Servilio, nella tribuna coperta dietro al palco imperiale.
Come dicevo anche questa storia mi è piaciuta molto, anche se, pure stavolta, non ho visto molti segni della fama di sciupa femmine che si porta dietro Publio Aurelio. Forse è un po’ troppo permissivo e di larga mano con Castore, ma c’è da dire che il servo sa ricambiarlo in maniera esemplare nei momenti più importanti.
Mi ha fatto molto ridere, verso la fine della storia, l’apparizione del piccolo Lucio Domizio di soli cinque anni che stona come una campana e parla di sé come di un grande futuro artista…



Alcune frasi dal testo:



• (parla Castore)…- Grazie domine, ma non ero affatto preoccupato: la veste è tua – lo rassicurò il greco, sparendo nudo nel calidarium, mentre il padrone restava a contemplare con mestizia il misero avanzo della tunica di bisso nuova fiammante da cui il servo era velocemente sgusciato.



• Gli uomini, anche i più onesti ed accorti, quando vengono intruppati come un gregge di pecore, sono pronti a credere a qualunque fandonia che venga ripetuta a lungo e soprattutto in coro, e sposano le cause più assurde pur di non provare la fastidiosa sensazione di nuotare controcorrente. Così si spingevano i soldati ad andare felici alla guerra, così si vincevano le elezioni.

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domenica 23 maggio 2010

Come piante tra i sassi - Mariolina Venezia

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Ho conosciuto come autrice Mariolina Venezia presso l’Auditorium della musica di Roma durante uno degli incontri organizzati con alcuni autori durante la manifestazione "Più libri più liberi" e mi ha molto incuriosita perché è una persona umile, simpatica, autoironica e divertente.
Aggiungo che avrei voluto leggere per prima la sua opera intitolata “Mille anni che sto qui” ma ma mi sono trovat tra le mani questo suo ultimo lavoro intitolato “Come piante tra i sassi” per cui...
Ma entriamo tra le pagine del libro.
Incipit: E tutti questi dove vanno che manca più di mezza giornata all’ora dello struscio? Ma non ce l’hanno un mestiere?
La protagonista di questa storia, che sta in bilico tra il giallo d’indagine poliziesca e la commedia all’italiana, è la Dottoressa Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera.
E’ una donna di non rara bellezza, diciamo che nel romanzo, durante l'interrogatorio di un sospettato, lei stessa immagina che agli occhi di quest'ultimo ella appaia chiaramente come  "un cesso di donna".
Non ha molto intuito professionale né fantasia, la sua elasticità mentale rasenta lo zero assoluto e fa tremare tutti i suoi sottoposti.
La trama.
Tutto ha inizio con l’omicidio di Nunzio, un ragazzo poco più grande della sua giovanissima figlia  e da qui Imma, insieme al bellissimo appuntato Calogiuri, comincia le indagini che la porteranno a scoprire traffici di rifiuti tossici e di reperti dell’antica Grecia rinvenuti nelle campagne della zona.
Il tutto tra i capricci e le stranezze di una figlia adolescente, una serie di impiegati scansafatiche, una madre ormai col cervello fuori uso e una suocera che la detesta.
Devo dire che la figura di Imma non l’ho amata particolarmente in quanto non è brillante, non è arguta, è troppo pignola ed è poco gentile pure con gli animali. Però ha un suo perché, ha dei momenti di “umanità” inaspettati e fa quasi tenerezza perché, in quei casi, riflettiamo sul fatto che il suo possa essere quasi un atteggiamento di difesa.
Mi è piaciuto lo stile di scrittura dell’autrice, molto evocativo e allo stesso tempo scorrevole e caldo.

Alcuni passaggi (due riguardano Diana, la segretaria personale di Imma):


…Diana…nominava la figlia a proposito e a sproposito, come per capacitarsi che esistesse davvero, con grande ammorbamento di Imma, che aveva sempre trovato i discorsi sui figli noiosi almeno quanto quelli sui fidanzati e sui preparativi del matrimonio, superati soltanto dai resoconti sulle vacanze e dalle foto dei viaggi.

• Diana era un’accanita spettatrice di fiction televisive sui corpi di polizia, quelle che negli ultimi anni andavano per la maggiore: poliziotti, carabinieri, RIS, guardia di finanza e vigili, mancava solo la polizia mortuaria e gli esattori delle imposte , chissà se prima o poi avrebbero fatto anche quelle.

• Ida Tortorelli abitava proprio sopra il negozio,come la Cammarota, d’altronde. Sembrava ben informata. Passava tutto il tempo a guardare quello che succedeva di fronte. Di giorno, perché coi prezzi che aveva non è che i clienti facessero a botte. Di notte, per qualche motivo suo che chiamava insonnia.

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venerdì 21 maggio 2010

Mi è stato consigliato...

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dalla mia amica Marica

Questo romanzo storico ambientato in un lontano passato...
Nella Roma di Vespasiano, un estroso investigatore privato di idee repubblicane tira avanti con pochi soldi e tanta ironia. Il suo nome è Marco Didio Falco. Un giorno, nel Foro arso dal sole estivo, si imbatte nella graziosa Sosia Camillina, una ragazza in fuga da misteriosi rapitori. Falco si offre di aiutarla, e subito scopre un traffico di lingotti le cui tracce la portano fino in Britannia. Ma incontra anche la bella e intelligente Elena Giustina, che lo aiuterà nelle indagini. In una Roma già in odore di decadenza, tra loschi affari politici, adulteri, episodi di corruzione, Lindsey Davis dà vita a un grande affresco storico e a un giallo ricco di spunti beffardi: l'atto di nascita di un personaggio irresistibile.

martedì 18 maggio 2010

L'ultimo istante - Charlaine Harris (Odissea Streghe)

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Incipit: Ovunque si trovino, testimoni silenziosi, passano da una forma di materia all'altra e diventano gradualmente irriconoscibili alle persone più care, più prossime

Faccio una premessa.
Questo nuovo romanzo di Charlaine Harris (ormai nota per il suo famoso personaggio di Sookie Stackhouse e il vampiro Bill) è uscita nella nuovissima collana della Delos intitolata “Odissea Streghe”. Ecco, è giusto sapere, per chi si accinge a leggere questo romanzo, che la protagonista non è una strega, infatti la nostra Harper Connelly ha il potere di individuare i resti delle persone morte e vedere il loro ultimo istante di vita, capendo quindi quale sia stato il motivo della morte.
Tutto ciò le deriva semplicemente dal fatto di essere stata colpita da un fulmine quando era appena una ragazzina.
Quindi accantonate l'idea di streghe, pozioni, incantesimi e poteri magici.
Ad ogni modo, nonostante la dubbia classificazione, quello che il lettore si trova davanti è un poliziesco con un buon grado di suspance e ben scritto.
Harper si guadagna da vivere proprio trovando i cadaveri delle persone scomparse e, in questa sua “attività”, è fiancheggiata dal fratellastro Tolliver (fratellastro nel senso che il padre di lui e la madre di lei si incontrarono quando i ragazzi erano già adolescenti). Questo, sempre a mio parere, lascia uno spiraglio a qualche possibile storia futura tra loro nelle prossime avventure, chissà!
Al momento li vedo innaturalmente troppo legati…
I due sono giunti nella cittadina di Sarne, chiamati da una donna il cui figlio Dell pare essersi suicidato, ma la persona da trovare è la fidanzata del ragazzo, Teene, anch’essa scomparsa. In realtà la donna vuole trovare la ragazza e fare luce sugli avvenimenti passati poiché la maggior parte degli abitanti di Sarne crede che Dell abbia ucciso Teene e che poi si sia suicidato.
Scoperto, tramite le sue capacità extrasensoriali, il corpo ormai in decomposizione della ragazza il lavoro parrebbe giunto al termine, ma qualcosa non quadra e altre morti violente si susseguono.
Così Harper e Tolliver sono costretti a rimanere in città finchè gli eventi non saranno chiari e anche loro potranno essere esclusi dai sospettati.
Vittime della diffidenza della gente e minacciati persino di morte, i due dovranno loro malgrado collaborare e riuscire a far luce sui fatti.

Ecco una frase del libro che ho ritenuto doveroso sottolineare:

*Abbiamo una scatola di tascabili di seconda mano sul sedile posteriore della macchina e, ogni volta che ne finiamo uno, lo lasciamo in un posto dove possa prenderlo qualcun altro. Se è in condizioni molto buone lo teniamo per scambiarlo. Ci fermiamo continuamente in tutte le librerie dell’usato che incontriamo per fare rifornimento.

domenica 16 maggio 2010

IN LIBRERIA...

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PER GLI AMANTI DELLA EVANOVICH:



E' uscito in edizione economica TEA al prezzo di € 8,60 il terzo capitolo della serie dedicata alla cacciatrice di taglie Stephanie Plum.
Ecco la trama:
Dov'è finito il vecchio Mo Bedemeier, accusato di porto abusivo d'armi e libero su cauzione? Compito ingrato per la cacciatrice di taglie Stephanie Plum, visto che il latitante in questione non è un pericoloso spacciatore, bensì un gelataio innocuo e benvoluto da tutti. Tanto innocuo, però, Mo non dev'essere, perché le indagini portano a scoprire scenari insospettabili e inquietanti, in cui Stephanie si trova suo malgrado invischiata... A bordo di una mastodontica Buick blu del '53 la nostra eroina riesce a destreggiarsi tra inseguimenti, sparatorie e appostamenti. Al suo fianco, l'esagitata Lula, ex prostituta dai modi spicci, il tenebroso Ranger e l'agente Morelli, che in Stephanie vede ben di più di una semplice cacciatrice di taglie...

sabato 15 maggio 2010

Io sono leggenda - Richard Matheson

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Nella letteratura dedicata ai vampiri credo che "Io sono leggenda" possa considerarsi un MUST!
Niente in comune con tutte le storie di vampiri più o meno gentiluomini venuti dal 1800 ai quali ci hanno abituati oggi e al mito dell'immortalità dannata. Qui si tratta di pura fantascienza.
Siamo negli anni '70, Robert Neville è l'unico uomo sopravvissuto ad un morbo che ha infettato la popolazione terrestre trasformando tutti in vampiri, comprese moglie e figlia del protagonista.
Unico superstite deve quindi adattarsi ogni giorno per resistere da solo e  superare, notte dopo notte, l'attacco che i non morti sferrano alla sua abitazione allo scopo di scovarlo e ucciderlo per cibarsi di lui.
Intanto Neville studia il sangue dei vampiri e va in giro di giorno ad uccidere quelli che trova in uno stato di "coma" diurno.
Osservandolo ci rendiamo conto di quanto sia intollerabile la solitudine totale, e quanto angosciante sia doversi continuamente difendersi da questi esseri spaventosi. Una grande prova di resistenza psicologica e di attaccamento alla vita: "Era lì, senza futuro e con un presente praticamente disperato. E ancora lottava. Istinto? o era semplicemente stupido?"
Un concetto che Matheson ha voluto affrontare con questo romanzo è quello del diverso e della normalità.
E' molto bella la frase "Ora sono io l'anormale. La normalità è un concetto di maggioranza, la norma di molti è la non norma di uno solo."
Posseggo l'edizione URANIA di questo libro, copertina tanto spaventosa quanto mitica ormai per gli amanti del genere. Sul retro copertina si dice che è stato tratto da questo libro un vecchio film con Charlton Heston dal titolo "Occhi bianchi sul pianeta terra". Lo cercherò!

venerdì 14 maggio 2010

In libreria: Un colpo di vento di Ferdinand von Schirach

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Cosa spinge uno stimato e irreprensibile medico di paese ad ammazzare la moglie a colpi d’ascia dopo quarant’anni di matrimonio? E come si può consumare un delitto tanto efferato in un’atmosfera di calma apparente? Muove da qui il racconto di Ferdinand von Schirach, da situazioni di normalità in cui un colpo di vento può scatenare una follia criminale. Dalla sua posizione privilegiata di avvocato penalista, l’autore osserva quotidianamente gli orrori e le violenze della vita di tutti i giorni. Spacciatori, prostitute, skinhead, ma anche famiglie aristocratiche, ricchi uomini d’affari e insospettabili guardiani di museo diventano così i protagonisti di vicende semplicemente inspiegabili dalla ragione.
Entrando in punta di piedi nelle vicende che racconta, l’avvocato von Schirach riesce a mostrarcele sotto una nuova luce, invitandoci a rivedere i pregiudizi sui criminali e sulle cause delle loro azioni, e a riflettere sul labile confine fra il bene e il male.

mercoledì 12 maggio 2010

Bianca come il latte, rossa come il sangue - Alessandro D'Avenia

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Quale ragazzo al liceo non ha avuto la sua Beatrice? Colei che tutto ispirava, qualsiasi gesto, anche il più assurdo?
Ebbene questa storia, scritta da Alessandro D’Avenia, giovane professore di liceo, è la storia di tutti coloro i quali hanno trascorso i propri 16 anni tra i banchi di scuola. Sempre pronti a prendersi gioco degli insegnanti o a sfuggire ad un compito in classe o un’interrogazione.
Un romanzo dedicato a tutti coloro i quali tra quei banchi hanno incontrato il loro primo amore, quello grande, folle, quello “rosso”, rosso come il sangue.
Sì perché le cose, per il protagonista della storia, sono bianche o rosse. Tutto ciò che è vuoto, monotono, triste o doloroso è bianco ad es. “passare una notte in bianco” (cito dal testo).
Invece le emozioni forti, le cose belle, quelle che ti fanno palpitare il cuore, quelle sono rosse, come i capelli di Beatrice, la ragazza di cui Leo si è innamorato.
Ma la vita è molto più complicata e contorta di quanto un sedicenne possa immaginare e non sempre ciò che accade è “giusto”. E a quell’età, a volte, si è costretti ad imparare delle lezioni che non sempre si è pronti ad assimilare.
Si impara che esitono il dolore, la malattia e la morte, ma anche la mano di un amico che si posa sulla nostra spalla per consolarci e sostenerci. E si impara anche, e soprattutto, ad apprezzare le nostre stesse risorse ed il nostro coraggio.
Un personaggio che ho molto apprezzato e nel quale mi sono un po’ identificata è Silvia, la migliore amica di Leo. Mi sono commossa osservandone i gesti, quei gesti di chi ama in silenzio sopportando il dolore della consapevolezza di chi non viene riamato a sua volta.
Questo romanzo mi ha portata indietro e mi ha fatto rivivere situazioni che non ricordavo affatto. Perciò potrei anche consigliarne la lettura, ma credo che l’apprezzarlo o meno sia un fatto del tutto personale, insomma lo definirei un romanzo “ad effetto soggettivo”

lunedì 10 maggio 2010

CAVE CANEM - Danila Comastri Montanari

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Il titolo “Cave canem” (attenti al cane) prende spunto dalla scritta che si trova all’ingresso della casa di Gneo Plauzio, ricco mercante di pesce che ha stabilito la sua dimora sul lago d’Averno considerato la porta degli inferi (da qui il pio Enea era disceso per la sua visita ai trapassati…) per via delle sue mefitiche esalazioni di gas solforosi.
E’ proprio qui che Publio Aurelio Stazio si ferma di ritorno da una gita a Baia dalla quale rientra insieme alla simpatica amica Pomponia, il cui nome ne anticipa già le rotonde forme e la solarità di carattere.
Appena giunto nella casa, purtroppo, Aurelio viene a conoscenza di una triste notizia, la morte di uno dei figli di Plauzio, Attico, il quale pare sia scivolato nella vasca delle murene.
Ma le morti non si arrestano perché pare che la famiglia sia sotto l’iflusso di una oscura maledizione che si deduce da un vaticinio e che prevede la morte di tre rami dell’albero del capofamiglia. Ma non anticipiamo il corpo della storia…
Naturalmente Aurelio non è convinto che tali morti siano dei semplici incidenti voluti dal fato e con scaltrezza e attento ragionamento giunge fino alla fine smascherando il colpevole.
A fare da contorno alla storia sono i divertentissimi personaggi che accompagnano Publio Aurelio, uno fra tutti il servo Castore, un ladro alessandrino che il Senatore ha salvato in passato da morte sicura. Sono davvero simpatici i battibecchi tra i due.
Intrigante il sottile legame che si instaura tra la giovane Nevia e il nostro nobile Senatore.
Una caratteristica che mi ha appassionato è l’attenta descrizione degli usi, dei luoghi, delle vesti, dei monili dei tempi. Ho trovato quindi la ricostruzione storica molto accurata e ciò mi ha consentito di apprezzare periodi storici il cui studio scolastico non mi aveva proprio entusiasmato.

Riporto alcuni passi dei quali ho voluto prendere nota:

Ibis, redibis, non morieris in bello! – aggiunse Aurelio. – “Andrai, ritornerai, non morirai in guerra”, fu pronosticato a un poveraccio, che poi, manco a dirlo, ci rimise la pelle. Ai parenti furibondi, l’oracolo spiegò che la profezia andava letta spostando la virgola: “Ibis, redibis non, morieris in bello”. Cioè: Andrai, non ritornerai, morirai in guerra!”

• -E allora? – la interruppe cinico il senatore. – La maggior parte degli omicidi è commessa proprio all’interno delle famiglie. Dove, se non tra le mura di una casa, in mezzo a gente che vive gomito a gomito, si scatenano gli odi più violenti, le passioni più sfrenate?

domenica 9 maggio 2010

Consigliatomi da Chià

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I MARMOCCHI DI AGNES - Brendan O'Carroll

Giorni fa una lettrice di anobii mi ha consigliato questo libro che ho subito inserito nella mia lista dei desideri.
Posto di seguito la trama.
Rosso è morto da tre anni, e Agnes Browne continua a fare da madre, padre e arbitro a sette figli scatenati, i suoi adorabili marmocchi. Il primogenito Mark la aiuta a far quadrare il bilancio, e il francese Pierre le ricorda di essere una donna. Sembrerebbe tornato il sereno, in Larkin Court, ma Frankie, la pecora nera della famìglia, la deruba di tutti i suoi averi e fugge in Inghilterra, dove rimarrà intrappolato nella rete della droga, Agnes dovrà lasciare l'amato Jarro a seguito del piano di recupero del centro storico di Dublino e andrà a vivere nella periferica Finglas. Intanto, i figli crescono: Cathy, diventa donna e si fidanza con un poliziotto di Cork (sul cui mestiere Agnes nutre più di una riserva); Mark, si sposa, dopo aver evitato il fallimento della Wise & Co.; il balbuziente e poco dotato Simon ottiene un posto da inserviente in ospedale grazie a un provvidenziale quanto esilarante colloquio di lavoro; Rory, il figlio gay, subisce le angherie di un gruppo di skinhead, ma riesce a trovare la propria strada dedicandosi con successo al lavoro di parrucchiere e conquistando l'amore di un collega; infine Trevor, il più piccolo e il più tardo di tutti, si rivela un bambino prodìgio, un artista in erba. Agnes saprà affrontare tutto questo con lo spirito e l'ironìa che contraddistinguono le donne dell'Isola di Smeraldo. O'CarrolI, ci intrattiene con questa nuova puntata della trilogia, senza mai far mancare al lettore un sorriso o una risata liberatoria, nel più puro stile dei narratori irlandesi.

mercoledì 5 maggio 2010

Per gli amanti dei vampiri arriva la SAVANNAH VAMPIRE SERIES

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E' da pochi giorni in libreria il primo libro della "Savannah Vampire series" scritto da Raven Hart.
Cosa aspettarci da questo nuovo romanzo pubblicato dalla ormai famosa Delos books? Ecco la trama...
Più vecchio degli Stati Uniti d'America e più ricco di quanto ci si aspetterebbe per la sua età, il seduttore William Cuyler Thorne è un vampiro con alle spalle una lunga vita da non-morto. Una vita che comprende un costante flusso di ammiratrici, un continuo rifornimento di sangue ringiovanente e, soprattutto, un'identità di copertura come uno dei pilastri della società più in vista di Savannah. Ma tutte le cose buone sono destinate a finire. Un antico nemico ha attraversato l'oceano ed è tornato per William: è il suo creatore, Reedrek, e non si fermerà davanti a nulla pur di avere sotto il proprio insaziabile controllo tutto ciò che è prezioso per William: la bellissima padrona di casa, il gruppo femminile di vittime consenzienti, le magnifiche proprietà e il vecchio amico Jack, suo assistente vampiro. Ma William ha un proprio arsenale, potenziato dalla magia voodoo. Ed è pronto a usarlo, quando per questi due signori oscuri arriverà il momento di incontrarsi.
Insomma, da una prima lettura non sembrerebbe trattarsi del solito vampiro gentiluomo che sta dalla parte dei buoni. Staremo a vedere.

Della serie fanno parte:

1. La seduzione del vampiro (The Vampire's Seduction, 2006)
2. The Vampire's Secret (2007)
3. The Vampire's Kiss (2007)
4. The Vampire's Betrayal (2008)
5. The Vampire's Revenge (2009)

Anna dai capelli rossi. L'età meravigliosa - Lucy Maud Montgomery

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La nostra Anna, per quanto ancora molto giovane, sta crescendo e adesso è divenuta la maestra di Avonlea.
Sembrerebbe quindi che dovremmo aspettarci un romanzo meno divertente e coinvolgente rispetto al precedente che ne inizia la saga (Anna dai capelli rossi), ma nulla di più sbagliato.
Cresciuta o meno, Anna è una combinaguai incallita, sebbene del tutto involontaria. Tra i più divertenti ricordo l’episiodio della mucca del Sig. Harrison, che non riscrivo qui per non anticipare nulla a chi volesse cimentarsi nella lettura.
Inoltre in questa nuova avventura compaiono nella vita di Anna e Marilla i due piccoli orfanelli, Dora e Davy. Dora è una bimba molto obbediente e metodica, mentre Davy è una peste irrefrenabile che ricorda molto Anna da bambina. Le domande di Davy sono esilaranti e le sue riflessioni sulla vita non sono da meno.
Altro episodio molto carino è quello in cui Anna e Diana attendono la visita della loro scrittrice preferita (un po’ come se noi ci aspettassimo di ricevere in casa quella di Jane Austen!!).
E poi c’è la Signorina Lavander con la sua domestica Carlotta quarta, e il giovane allievo Paul Irving, tutti spiriti affini ad Anna (come ama definire lei i sognatori ad occhi aperti).
Nella prossima avventura pare che Anna frequenterà l’università, così si aprirà un nuovo capitolo della sua vita. Sono curiosa di continuare a leggere delle sue vicende.
Anna è una figura davvero unica, riesce ad infondere fiducia nella vita e gioia di vivere. Sembrerà assurdo, ma leggere le sue riflessioni fa sorridere, ma anche commuovere, riesce ad aprire gli occhi del cuore verso ciò che ci circonda per cui è una lettura che consiglio vivamente a tutti.
Insomma una storia meravigliosa narrata con grande spirito ed arguzia da Lucy Maud Montgomery, le cui storie di Anna sono giunte a noi attraverso un cartone animato e, ancora oggi, dopo decenni riescono a conquistarci con la riscoperta dei suoi romanzi.

Uomo impotente cercasi per serena convivenza - Gaby Hauptman

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La Trama? Molto originale, ma tutto si ferma qui.
Carmen è stanca del fatto che gli uomini abbiano sempre un’idea fissa, il sesso. Persino il suo fidanzato David non è da meno, ragione per la quale decide su due piedi e senza rimpianti di mollarlo. Peter sparisce così del tutto dalla scena.
Qui viene fuori la prima domanda: avete mai conosciuto una donna che si lamenta perché il fidanzato (tra l’altro neppure di vecchia data) ha spesso quell’ideuccia fissa?...mah! io no.
Ma proseguiamo con la storia.
A questo punto Carmen pensa bene che l’unica categoria di uomini con i quali sia possibile instaurare un normale e sereno rapporto di coppia sia quella degli impotenti.
Perciò mette un annuncio sul giornale attraverso il quale cerca un uomo “brillante e impotente” col quale condividere il resto dei suoi giorni.
E qui giù una schiera di pretendenti alti, belli, simpatici, ricchi e, soprattutto, già da subito super innamorati di lei!!
Tra tutti Carmen sceglie David, anche lui, neppure a dirsi, meraviglioso sotto tutti i punti di vista eccetto che per quell’insignificante particolare.
Ma del resto questo a Carmen dovrebbe andare bene, se non fosse per il fatto che adesso che si è innamorata di David vorrebbe da lui anche quel dettaglio, ma non può certo farglielo notare!
Comunque niente paura! Come in ogni favola che si rispetti vivranno tutti felici e contenti (anche se non svelerò come né perché…).
A condire questa storia inverosimile si aggiungono rapimenti, saghe familiari nate nel Sud Africa, gravidanze inattese ecc.
Alla fine della giostra quello che salta fuori è che Carmen ha le idee un po’ confuse in fatto di uomini. La mia delusione sta nel fatto che sul retro di copertina c’è la promessa di tanto divertimento, mentre io mi sono mooolto annoiata. Magari dipende da me, sicuramente ogni lettura va fatta in chiave personale ;-)

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