Primo volume della saga scritta da Sophie Littlefield.
Lo scenario nel quale si svolge la nostra storia è uno
scenario post apocalittico. Una guerra chimica si è scatenata nel pianeta e ha
distrutto quasi tutta la flora esistente.
Il Governo, cercando di porre rimedio al problema, ha
realizzato in laboratorio una nuova pianta, capace di fornire tutti gli
elementi nutritivi necessari. Purtroppo, però, non si capisce per quale motivo,
è stata distribuita anche una forma mutata di questo vegetale, la cosiddetta “foglia
blu” attraverso la quale si è diffuso un virus che ha attaccato gran parte della
popolazione. Il virus si manifesta all’inizio con una febbre alta che, se non
uccide le vittime, le trasforma in esseri abominevoli, una sorta di zombie che
si cibano della loro stessa pelle e di quella degli sfortunati che capitano
sotto le loro grinfie. Questi pseudo zombie vengono chiamati “carcasse” e
trasmettono la loro malattia esclusivamente attraverso la saliva infetta.
Proprio la nostra protagonista, Cass, è stata attaccata
dalle carcasse e, in quel frangente, ha perso la cognizione di tutto e il
contatto con la sua piccola Ruthie, la quale, al momento dell’attacco si
trovava insieme a lei.
Ma accade qualcosa di strano, dopo mesi o settimane forse,
Cass si risveglia dal torpore. Il suo corpo è cosparso di ferite , soprattutto
sulla schiena, ma sta guarendo. Le sue iridi hanno preso la colorazione
chiarissima di quelle delle carcasse, ma lei adesso è in via di guarigione, com’è
possibile?
Cass si incammina quindi alla ricerca della figlia e durante
il tragitto si imbatte in una comunità di umani che inizialmente non si fidano
di lei , ad eccezione però di Smoke il
quale, mosso da qualcosa che lo spinge verso Cass, decide di aiutarla e
buttarsi insieme a lei in un’avventura molto rischiosa quale quella di andare
in giro alla ricerca della piccola Ruthie.
Durante il loro cammino Cass e Smoke si avvicinano sempre di
più tra loro, forse spinti da necessità fisiche inizialmente, ma qualcosa si
risveglia in loro, il barlume di quello che “Prima” (così viene chiamato il
mondo antecedente all’attacco) le persone definivano “amore”.
I due si imbattono in varie comunità e aggregazioni: i
Ricostruttori, le adepte del Convento ecc. e in tante persone che li aiutano a
superare alcune difficoltà.
Insomma, attraverso un racconto del tutto fantastico l’autrice
immagina come potrebbe essere il mondo se tutto dovesse ricominciare daccapo,
se non ci fossero dei governi, delle organizzazioni. Osserviamo il ritorno al
baratto, il piacere delle piccole cose e dei piccoli gesti. E’ vero,
probabilmente quello che ci mostra è un mondo a pezzi, un mondo nel quale il
più forte sottomette il più debole senza dover rispondere a nessuno dei gesti
compiuti. Ma è anche un mondo nel quale la piccola solidarietà scalda il cuore,
un mondo nel quale veder nascere un fiore o una fogliolina su un albero, fa
crescere nelle persone un sentimento profondo di speranza.
A tratti le scene descritte sono molto crude e crudeli, ma
non tanto da stupirci perché immagino che persino oggi, da qualche parte, i
soprusi sulle persone arrivino a livelli estremi.
Tirando le somme un romanzo da leggere se si ama il genere,
scrittura scorrevole che coinvolge.
3 commenti:
Sembra interessante! Ultimamente sono attratta dagli scenari post-apocalittici...
Beh! Francy, è un amore-odio perchè mi fanno spesso rabbia gli abitanti
Grazia, libro appena finito, mi è piaciuto parecchio, anche se il finale aperto mi ha lasciato parecchie domande!
Non trovo più il post su FB, perciò te lo chiedo qui: lo rimando direttamente a te, giusto? :)
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