Incipit: A Edimburgo ce n’erano una sessantina.
All’imbrunire sciamavano fuori dei loro bugigattoli, attraversando a uno a uno
i viali, le strade, i vicoli, i parchi della città.
La nostra storia ha inizio nel 1860 a Edimburgo presso
l’istituto per orfani Fountainbridge.
Qui Evelyn, ospite involontaria, intrattiene le giovani
compagne raccontando storie assolutamente fantastiche il cui protagonista è il
lampionaio Leerie.
Un giorno, però, Evelyn viene condotta via da un uomo che
dice di essere il suo vero padre, ma come mai? Qual è il fine di questa
finzione? L’uomo la tiene imprigionata in una stanza di una lussuosa dimora e
la incita a disegnare e disegnare e disegnare. Tutto questo finchè improvvisamente
accade qualcosa di strano ed Evelyn incontrerà, all'interno della casa, “qualcuno” che cambierà la sua
esistenza.
Passano gli anni, per la precisione diciotto, e ci
ritroviamo sempre ad Edimburgo. In tale tempo e luogo ha inizio una strana e
terrificante serie di delitti, il primo dei quali è quello di un professore
universitario il cui corpo viene ritrovato orrendamente dilaniato .
Caratteristica che accomuna i vari delitti è il ritrovamento di alcuni messaggi
che riportano al demonio.
Intanto Evelyn è cresciuta e lavora presso una libreria, ma
la sua vita non è serena in quanto la giovane donna possiede un particolare
“dono” ossia quello di sognare i delitti mentre questi si verificano.
Ad indagare sugli orribili omicidi saranno dei personaggi
alquanto singolari e che svolgeranno ricerche parallele destinate a non
incrociarsi mai (ma non vi svelerò il perché in quanto è questa la chiave del romanzo).
Da una parte troviamo una insolita coppia formata dal
professor McKnight e da Jonathan Caravan, custode di un cimitero. Dall’altra
parte, le indagini ufficiali, sono nelle mani dell’ispettore Groves, un uomo
totalmente insicuro ma che si immagina quasi nelle vesti di un eroe e che
raccoglie in un diario le sue avventure allo scopo, un giorno, di pubblicarle
per i posteri…
L’argomento trattato potrebbe apparire a tratti terrificante
poiché tra le possibilità che si prendono in considerazione c’è quella che il
maligno possa essere annidato in Evelyn e che, attraverso la sua fervida
immaginazione, lei riesca ad uccidere la gente in modo atroce.
A stemperare il tutto, però, sono proprio le figure degli
investigatori di turno e, soprattutto, la verità che alcuni di loro si
troveranno a dover affrontare…
Il personaggio di Evelyn è poco delineato, l'attenzione non si posa molto su di lei sebbene sia il fulcro della storia. Non la vediamo descritta nei dettagli, è un personaggio di contorno come gli altri (anch'essi non descritti nei loro tratti fisici), forse perchè, in realtà, si vuol concentrare l'attenzione del lettore sulla vera protagonista del romanzo che è poi l'immaginazione della ragazza.
Il personaggio di Evelyn è poco delineato, l'attenzione non si posa molto su di lei sebbene sia il fulcro della storia. Non la vediamo descritta nei dettagli, è un personaggio di contorno come gli altri (anch'essi non descritti nei loro tratti fisici), forse perchè, in realtà, si vuol concentrare l'attenzione del lettore sulla vera protagonista del romanzo che è poi l'immaginazione della ragazza.
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