domenica 14 novembre 2010

L'agenzia dei desideri - Dominique Mainard

More about L'agenzia dei desideriProtagonista di questa particolarissima storia è una donna trentacinquenne di nome Delphine.
Delphine è titolare dell’agenzia “Per voi” e qui si occupa (almeno in teoria) di esaudire i desideri (anche quelli più strani) dei suoi clienti.
Sembrerebbe quindi di imbattersi in una storia dolce e mielosa, non fosse altro che Delphine è una donna cinica, che non crede nell’amore e nei buoni sentimenti ed il cui unico propulsore è il denaro.
I desideri che lei esaudisce sono i più disparati: finge di essere la moglie defunta di qualcuno o la nipote assente di qualcun altro un tot di volte a settimana, oppure la dama di compagnia di un omosessuale malato, oppure affitta ad una coppia sterile il figlio della sua unica dipendente, coppia alla quale, ad un certo punto decide di affittare il proprio utero (senza che la scienza ci vada di mezzo dato che “l’impianto” del seme avviene attraverso rapporti sessuali col marito della coppia stessa) senza alcuno scrupolo di coscienza.
Ad un certo punto della storia compare però Jones, gigolò ed ex compagno di Adorno, l’omosessuale del quale Delphine era stata dama di compagnia nonché trascrittrice delle pagine e pagine di pensieri dedicati appunto al gigolò e racchiusi in piccoli quaderni dalla copertina viola.
Jones vuole che Delphine trascriva per lui quelle pagine e che le integri con le parti mancanti che di certo lei conosce.
Accade così un piccolo miracolo, Delphine, senza capire come e perché, si innamora di Jones e, nel trascrivere i quaderni, li integra con la sua presenza, la presenza di una Delphine, dolce, affettuosa, desiderata e desiderabile, quella che in fondo lei avrebbe voluto essere.
All’inizio del romanzo si legge: Devo confessare una cosa: pensavo che tutto fosse blindato, inviolabile, mi credevo fatta di un’altra stoffa, un’altra carne. Sono stata orgogliosa o forse sono stata ingenua. …non avrei mai pensato di diventare cliente di me stessa….Madame Derovitsky, che amava i proverbi, avrebbe sicuramente detto che il castigo riflette sempre il peccato.
Buona parte della storia è cruda e triste sebbene “tristemente realistica. Ciò che il lettore insegue e ricerca, pagina dopo pagina, è un briciolo di umanità nei gesti di Delphine e, poco alla volta, la vera Delphine viene fuori e ci racconta quella che avrebbe voluto essere.
Una storia apprezzabile e una lettura scorrevole.

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