
Un principio semplice, che ci accompagna delicatamente per
mano attraverso le vite di tre donne alla scoperta di un mondo interiore
intricato e affascinante.
Potrei forse fermarmi qui poiché, con poche parole, chiare e
concise, si può raccontare il senso più profondo di questo romanzo, ma voglio
condurvi oltre.
Carla è una casalinga felice, madre di un bimbo meraviglioso
e moglie di un uomo altrettanto amorevole.
Irene ha il ruolo di moglie, che viene messa alla prova dal comportamento anomalo del
marito, nonchè madre di una bimba dal cuore grande e dalla volontà di ferro alla
quale trasmetterà il suo senso di eguaglianza e solidarietà.
Annie Lou è la donna
dai capelli blu e dagli occhi dipinti di un nero profondo, che intreccerà il
suo destino con quello di Carla e di Irene (sua madre) nonché con quello di
molte altre donne le quali si rivolgeranno a lei per ritrovare se stesse. Ma è anche colei che, per tutta la vita, non incontrerà vie di mezzo tra chi la amerà e chi non ne condividerà il modo di essere, o meglio, di apparire.
Le vicende narrate sono quelle della normale vita quotidiana
che ci vede protagonisti giorno dopo
giorno. Le preoccupazioni quelle di
tutti noi. Gli attimi di felicità quelli provocati da piccoli e semplici eventi
che potrebbero capitare a ciascuno durante una giornata qualunque .
La particolarità risiede nel fatto che, attraverso una
lettura che scorre pacata e permeata di serenità, a tratti attraversata da momenti profondamente onirici, il lettore riuscirà a soffermarsi su piccoli
eventi che, normalmente, non è portato ad osservare con attenzione e che, invece, richiederebbero un esame più
approfondito durante lo svolgersi della vita quotidiana.
Da ciascuna di queste donne impareremo qualcosa, un piccolo
insegnamento viene elargito seppure tra le righe: “Pensavo, se un bambino ti fa una domanda
scomoda significa che è in grado di ricevere una risposta scomoda e non la si
può ignorare per paura”.
Alcuni di noi sono in grado di guardare ben oltre le
apparenze, di sentire davvero l’anima altrui, di poterle parlare senza aprire
bocca “…sai di avere qualcosa che gli altri non vedono, ma tu credi di
possedere. Non è presunzione e non è sentirsi migliore, è un dono, quello
senti, come un talento che hai ricevuto quando sei nata”.
Al centro della storia c’è un luogo di pace, quel luogo in
cui ogni donna riuscirà ad aprire il suo cuore a se stessa, un luogo in cui il blu la fa da padrone,
catturando gli animi e trascinandoli in un viaggio all’interno del proprio io
che li condurrà a mettersi a nudo davanti allo specchio dei propri tormenti e delle proprie ansie.
Quel luogo è Alba blu, un posto dove ciascuno dovrebbe entrare almeno una
volta nella vita.
Allora che aspettate?Andate, bussate e vi sarà aperto da
Giada che vi accoglierà con un sorriso.
Ne uscirete rigenerati!
Elisa Irene Anastasi, combattuta fino a 25 anni se aprire o meno il suo mondo interiore agli altri,

Tre domande alla nostra autrice la quale, gentilmente, si è prestata a rispondere.
Innanzitutto un caro saluto e un grazie anticipato.
1. Durante
la stesura delromanzo fantasticavi su quale sarebbe stato il pubblico che
volevi raggiungere con i tuoi messaggi o scrivevi principalmente per te?
R: In tutto ciò che scrivo, non considero mai il
lettore. Durante la stesura del romanzo sapevo che non sarebbe rimasto
nel mio cassetto ma sarebbe andato in giro per gli occhi dei lettori, ma
ho preferito andare dritta per la mia strada e non lasciarmi confondere
dall'idea che qualcosa potesse piacere o meno. Ho scritto seguendo
quello che volevo dire, seguendo quello che erano le mie priorità al
momento. Per priorità intendo i messaggi che volevo lanciare. Questo non
significa considerare il lettore. E' ovvio che volevo si leggesse, in
un certo senso l'ho scritto per quello, ma la motivazione principale (la
famosa domanda drammaturgica) non era scrivere cercando di incontrare i
gusto del lettore. Ammetto di essere stata un po' egoista e ho seguito
i miei.
In tutto questo, però, nella mia mente ho immaginato di lanciare questi
messaggi al "pubblico" femminile.
2. Le voci
narranti dei tre capitoli sono tre figure femminili. In cosa si differenziano
caratterialmente? O, se preferisci, quali sono le loro caratteristiche
comuni?
R: Carla, Irene e Lou sono donne molto diverse. Modi di
fare diversi, rapporti coi loro uomini diversi ma le accomuna il senso
di volerci essere a questo mondo dando un contributo. Irene lo dimostra
meno di tutte col suo fare intollerante, ma è lei che instrada la
figlia, è lei che le spiega di non allontanarsi dai bambini diversi, è
lei che le insegna l'importanza di essere donna e solidale con le donne.
3. Nel
romanzo sono contenuti vari messaggi. Ma qual era quello che ti stava più a
cuore trasmettere?
R:Erano vari, dici bene. Forse più di tutti,
o meglio forse il primo di tutti era quello di non fermarsi alle apparenze, che
può sembrare ovvio, ma che tanto ovvio non è. Ancora oggi nel 2015 si giudicano
le persone in base all'aspetto esteriore (sia fisico che abbigliamento). Le
persone ci appaiono interessanti, strane, esagerate, stravaganti, eleganti,
etc. in base a come si vestono o al loro look in generale. Questo, oltre che
fuorviante, è infantile.
Come secondo messaggio c'è la solidarietà tra le donne, anche questo
parrebbe ovvio, ma tanto ovvio non è nemmeno lui, ahimé.Ci si mette spesso in concorrenza quando l'unica cosa che si dovrebbe fare è "squadra".
Si parla di amore. Io credo fortemente nell'amore. Amore inteso come modo di vivere. Non sono una persona col sorriso stampato sulle labbra 24 ore su 24, ma il mio fine ultimo in tutto ciò che faccio è l'amore. Inoltre, nel libro si parla di coppie che hanno problemi, ma la storia si muove dentro tre famiglie che vengono da coppie felici, coppie che ci credono, coppie che hanno scelto di stare assieme. Scelto, in maniera profonda. La vita di coppia non è facile, ma bisogna crederci fino in fondo.
Nel romanzo si parla di malavita organizzata, di tradimenti, di amicizia, di sorellanza. Tutti gli argomenti di cui ho trattato sono stati argomenti che in un modo o in un altro mi hanno toccata nel tempo.
Grazie ancora ad Elisa e buona lettura a tutti!
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